Racconti

Il libro raccoglie in un unico volume i tre racconti precedentemente pubblicati e illustrati separatamente (Palma dell'Isola Felice, Una popò d'idea, In una notte buia e tempestosa), arricchiti da una storia finale, I semi di Milla.

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La nuvola gialla e altre storie

Parlare di ambiente, di crisi climatica, di ecologia non è semplice, soprattutto se ci si rivolge ai bambini e molto spesso non lo è nemmeno per noi adulti che, ascoltando i discorsi catastrofici che media divulgano, finiamo per vedere il problema poco palpabile ma soprattutto fuori di noi. Non ci riguarda.

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Il ritorno di Free

"È un pomeriggio d’estate. La campagna sotto i raggi del sole appare immobile, quasi stordita dalla calura. Non piove da alcune settimane e il terreno è attraversato da solchi secchi e profondi. A ogni piccolo soffio di vento si sollevano nuvole di polvere che rendono l’aria più densa, irrespirabile. Il paesaggio attorno sembra aver perso i propri contorni e i colori si mescolano fra loro rendendolo quasi surreale. L’aria ha un odore intenso, dolciastro, di frutta maturata troppo sotto il sole. Il gracidare assordante delle cicale copre, a tratti, il rombo lontano dei motori delle macchine che sfrecciano sul cavalcavia che sovrasta quel luogo che pare dimenticato da tutti. La distesa di campi arsi costeggia una stradina accidentata e ghiaiosa sui cui bordi crescono gruppi di alberi che con le loro chiome creano chiazze scure d’ombra sul terreno.Incurante di tutto ciò un cane procede con andatura spedita. È accaldato. Cammina vicino al ciglio della strada, ogni tanto siferma, abbassa la testa verso il terreno e sprofonda il muso fra le erbacce che crescono libere e disordinate. Cerca qualcosa da mettere sotto i denti ma non trova nulla. Solleva la testa e riprende a camminare.Lo guidano solo il suo istinto e il suo nasone nero. È come se gli dicessero di continuo che quella, sì, è la direzione giusta.Free, questo il nome che gli avevano dato i suoi padroni, è uno spinone nato in un giorno caldo come questo, in una casa dicampagna dai muri azzurri come il cielo d’estate. Sono passati molti anni da allora, ma il ricordo di quel luogo non l’ha maiabbandonato. Il suo pelo lungo, arruffato e sporco non gli dà refrigerio. E dire che in passato era stato bianco e lucente. Una volta al mese bagno e toeletta, quando viveva con Virginia, la sua padrona. Ci pensava lei a tirarlo a nuovo, e per asciugarsi una bella scrollata. Le gocce d’acqua si spargevano per tutto il porticato della casa azzurra e lei rideva di gusto. Mentre cammina, le orecchie lunghe e cadenti ciondolano e gli sfiorano le spalle ossute, come il resto del corpo. Sono sempreattente a cogliere qualunque rumore attorno. I suoi occhi scuri e vivaci si scorgono appena tra i ciuffi di pelo che non gliimpediscono, però, di perlustrare ogni angolo di quel paesaggio desolato. La bocca dischiusa mostra i piccoli denti aguzzi, mentre la lingua sporge da un lato e oscilla seguendo il suo passo. C’è voluta più di una settimana per arrivare in quel luogo.Free si è lasciato alle spalle una cuccia comoda dove dormire, un prato dove correre e una ciotola sempre piena di croccantini. Al canile tutte queste cose non gli erano mai mancate, ma quel viaggio era diventato troppo importante per lui..."

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