Come aiutare i ricci durante la stagione fredda

Pubblicato il 6 novembre 2025 alle ore 18:33

È un piccolo mammifero, protetto dalla legge, che vive nei boschi, sia in pianura che in montagna, fino a un'altitudine di 1600 metri. Misura circa 30 centimetri, inclusa la coda. Ha un muso piccolo e appuntito, occhi scuri e orecchie larghe, piccole e arrotondate. Il corpo è tozzo, sostenuto da zampe corte con dita lunghe dotate di robusti artigli. La fronte, la coda e i fianchi sono coperti di aculei, mentre le parti inferiori sono rivestite di morbidi peli brunastri. Si nutre principalmente di insetti, lombrichi, piccoli roditori e lumache. Tuttavia, il latte di mucca, di cui è particolarmente goloso, risulta essere letale per lui. Il periodo riproduttivo va da aprile ad agosto. La gestazione dura tra i 30 e i 50 giorni, e il numero di piccoli per cucciolata può variare da 1 a 9.

Territoriale e prevalentemente notturno, durante il giorno si rifugia nella sua tana, costruita solitamente con muschio e foglie secche. Il suo tratto distintivo è il fitto manto di aculei, che utilizza come difesa contraendosi grazie a una fascia muscolare sulla schiena, assumendo così la forma di una palla quando si sente minacciato. Questo comportamento lo protegge anche in caso di cadute o scivolate, evitando ferite. Tuttavia, questa sua strategia non lo mette al riparo dai pericoli delle automobili, e purtroppo non è raro trovare ricci investiti lungo le strade. Attraversano l'asfalto specialmente di notte, in cerca di cibo e acqua, attratti anche dal calore che il terreno rilascia gradualmente dopo averlo assorbito durante il giorno.

Tra i pochi predatori che possono ucciderlo ci sono i rapaci, che con gli affilati artigli e il potente becco riescono a vincere gli aculei dell'animale e la volpe, che riesce a fargli perdere la posizione di difesa colpendolo nell'unico punto vulnerabile, il naso.

Ora vediamo come aiutarlo.

Durante la stagione autunnale, i nostri amici ricci sono particolarmente attivi. Il motivo è semplice: devono accumulare un adeguato strato di grasso per prepararsi ad affrontare l'inverno.

Ma non è tutto. In questo periodo, i ricci devono anche costruire gradualmente il loro rifugio invernale. Per farlo, hanno bisogno di materiali come foglie, rametti ed elementi del sottobosco. Ecco perché puoi essere di grande aiuto lasciando alcune foglie e rametti nel tuo giardino, invece di rimuoverli completamente.

Se desideri supportarli ancora di più, puoi sistemare nel tuo giardino una casetta per ricci e fornire loro qualcosa da mangiare e da bere. Questo è particolarmente utile durante l'autunno, quando le scorte di cibo iniziano a scarseggiare.

COSA MANGIANO I RICCI?

I ricci sono grandi amanti degli insetti, ma non si fermano qui: la loro dieta principale comprende lumache, lombrichi e ragni. Se particolarmente affamati, però, possono cibarsi anche di rane o piccoli roditori.

Se desiderate offrire un aiuto extra ai tuoi amici spinosi, si può acquistare del mangime per ricci, formulato con ingredienti ideali come larve della farina, crostacei, noci e frutta. In alternativa, optate per crocchette per gatti  ammorbidite con acqua o del cibo umido per gatti.

Un’ulteriore opzione valida è preparare carne macinata leggermente scottata o uova cotte, sia strapazzate che sode, purché senza spezie o olio.

Per mantenere idratati i tuoi ospiti in giardino, offrite loro acqua fresca o tisane non zuccherate al finocchio o alla camomilla.

MAI e per NESSUNA RAGIONE offrire loro latte vaccino, nemmeno diluito con acqua. Inoltre, anche frutta e verdura sono alimenti da evitare assolutamente.

Se le temperature scendono permanentemente sotto i 5°C, i ricci cercano un riparo adeguato e vanno in letargo. Di solito questo accade a partire dall’inizio di dicembre e sino alla metà del mese. Se dalla metà marzo in poi le temperature superano i 10°C, i ricci si svegliano.

Durante il letargo, la loro temperatura corporea diminuisce. Anche il battito cardiaco e la frequenza respiratoria diventano significativamente più lenti. Si tratta di una forma di autoprotezione utile a mantenere il consumo energetico il più basso possibile.

Durante il letargo, gli animali non assumono cibo. Per questa ragione, soprattutto date le piccole dimensioni di questi splendidi animaletti, il peso deve essere sufficiente, per poter sopportare un così lungo digiuno.

Alla fine del letargo, in primavera, il riccio ha perso circa il 20-40% del suo peso corporeo. Come regola generale, a metà novembre un giovane riccio deve aver raggiunto il peso di almeno 500 gr (meglio 600 grammi o più), altrimenti rischia di non superare l’inverno.

COSA FARE SE TROVATE UN RICCIO?

Naturalmente, i ricci malati o troppo magri devono essere curati, per poter sopportare il lungo letargo. Se la temperatura esterna è già troppo bassa, e il riccio che hai trovato è molto magro o sofferente, portalo in casa e offrirgli un posto caldo dove ripararsi.

Visto che non puoi adottarlo e farlo vivere stabilmente in casa, la cosa migliore che puoi fare è contattare un centro veterinario o un’organizzazione specializzata della vostra zona.  Nel nostro Paese esistono diverse associazioni di volontariato che si occupano della salvaguardia di questi dolcissimi animaletti.

Ad esempio, potete contattare Inforiccio o consultare il sito del Centro La Ninna, un’organizzazione no profit che si occupa della protezione dei ricci oppure Enpa della vostra zona.

Se avete preso in carica un riccio e vuoi occupartene fintanto che non si sarà ripreso e potrà tornare libero nel suo ambiente naturale, potete mettere a sua disposizione un recinto sufficientemente grande (almeno 50x80x50 cm).

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