Semi che navigano

Pubblicato il 16 ottobre 2025 alle ore 10:58

Per sopravvivere le piante se le inventano tutte. Alcuni alberi disperdono i loro semi nell'acqua del mare come la palma da cocco. I suoi grossi semi sono protetti  da un guscio duro al cui interno è contenuto tutto ciò che serve per affrontare il lungo viaggio. Sulla superficie esterna la noce ha della fibra che permette alla noce di galleggiare sulla superficie dell'acqua raggiungendo luoghi anche distanti dalla pianta madre.

Il fagiolo marino compie viaggi straordinariamente lunghi, crescendo non solo lungo le spiagge oceaniche, ma anche in luoghi lontani come l'Australia e il Sud America, a grande distanza dal mare.

 

Questi semi possono percorrere distanze ancora più grandi rispetto alla noce di cocco. La pianta non si limita a crescere lungo le spiagge oceaniche, ma prospera anche lungo le rive di corsi d'acqua dolce. I semi, racchiusi in grandi baccelli simili a fagioli, hanno una forma tondeggiante che ricorda una moneta. Inizialmente verdi e morbidi, con il tempo maturano assumendo una consistenza legnosa e un peso maggiore. Una volta maturi, i semi cadono e finiscono in acqua, dando vita a nuovi alberi di fagiolo marino (Entada gigas). I baccelli si rompono in più parti, liberando i semi, ciascuno pronto a intraprendere uno straordinario viaggio.

Alcuni semi si fermano lungo le rive sabbiose o le spiagge fangose vicino alla pianta madre. Altri, spinti dalla corrente, possono rotolare nei fiumi e da lì raggiungere il mare, viaggiando per miglia e miglia fino a luoghi lontani e completamente diversi da quelli di origine. Alcuni studiosi hanno persino ipotizzato che i semi possano talvolta essere ingeriti accidentalmente da animali, che poi li rilasciano a grandi distanze, contribuendo così alla loro straordinaria dispersione.

 

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.