Per crescere, le piante hanno bisogno di luce, acqua e terreno dove sviluppare le radici.
In alcune situazioni, è possibile sostituire il terreno con materiali alternativi, come l’argilla espansa.
Questo tipo di coltivazione si chiama idrocoltura.
L'argilla espansa non si trova in natura ma viene prodotta dall’uomo attraverso la cottura di specifici tipi di argilla in particolari forni rotanti. Dopo l’estrazione dalle cave, l’argilla viene lasciata stagionare, macinata, modellata in palline, e infine cotta ad altissime temperature (circa 1200°C).
Durante la cottura, le sfere di argilla si espandono, diventando porosa mentre il guscio esterno diventa resistente.
L’argilla espansa ha la capacità di assorbire grandi quantità d'acqua e rilasciarla gradualmente, garantendo alle piante un apporto costante di umidità. A differenza del terriccio, non si secca né si compatta, offrendo un supporto ottimale alle radici e sporcando meno l’ambiente circostante.
Inoltre, tra i suoi vantaggi troviamo quello di ridurre la formazione di funghi dannosi e parassiti e quella di far passare meglio l'ossigeno, ideale per mantenere in buona salute le radici.
L’argilla espansa è solo uno dei tanti materiali alternativi al terreno. Altri esempi sono la perlite, la vermiculite, la fibra di cocco, la lana di roccia, la zeolite, la ghiaia colorata e i piccoli sassolini.
Un altro modo di far crescere le piante senza terreno è quello di eliminare terreno e altri materiali alternativi immergendo la pianta nell'acqua e mettendola in una posizione luminosa. Questo metodo di coltivazione si chiama idroponica.
Come si fa?
Ve lo spiego nel prossimo articolo
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