La foresta dei violini

Pubblicato il 3 dicembre 2025 alle ore 18:25

La Foresta di Paneveggio, conosciuta poeticamente come la "Foresta dei Violini", deve il suo nome all'uso del legno dei suoi alberi nella creazione delle casse armoniche per strumenti musicali di altissima qualità.

Situata nel Parco della Valle di Travignolo, in Trentino Alto Adige, questa foresta si estende come un’immensa distesa di maestosi abeti, offrendo uno scenario naturale di rara bellezza.

Questo cuore verde del parco, dal fascino suggestivo e quasi fiabesco, è incorniciato dalle imponenti montagne di origine vulcanica che ne esaltano l’atmosfera unica.

La foresta è composta prevalentemente da abeti rossi, con la presenza di abeti bianchi nelle zone più basse, mentre larici e pini cembri dominano le altitudini. Il sottobosco, rigoglioso e variegato, si tinge di tonalità vivaci grazie ai mirtilli neri e rossi che contribuiscono a rendere il paesaggio ancora più incantevole.

Secondo la leggenda, il celebre liutaio Antonio Stradivari (maestro nella creazione e riparazione di strumenti musicali a corda) visitava personalmente la Foresta di Paneveggio alla ricerca degli abeti rossi perfetti per realizzare i suoi leggendari violini.

Questi alberi secolari si distinguevano per il loro legno dall’eccezionale capacità risonante, perfetto per la costruzione delle casse armoniche. L’abete rosso, infatti, è rinomato per la sua elasticità e la straordinaria capacità di trasmettere il suono. I suoi canali linfatici, simili a minuscole canne d’organo, favoriscono una risonanza unica e cristallina.

La tradizione narra che gli alberi venissero abbattuti durante la luna calante, tra ottobre e novembre, periodo in cui la linfa nei tronchi era al minimo. Gli esemplari più pregiati erano facilmente riconoscibili: anelli di crescita sottili e perfettamente concentrici, fibre diritte e quasi del tutto prive di nodi. Queste caratteristiche straordinarie erano il frutto delle rigide condizioni climatiche della Piccola Glaciazione (tra il XVI e il XVIII secolo), che rallentavano la crescita degli alberi, migliorandone la qualità.

Grazie a questo legno eccezionale, Stradivari e gli altri maestri liutai cremonesi hanno creato strumenti musicali di ineguagliabile raffinatezza e perfezione, capaci di incantare il mondo intero.

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